E quando apparirai sul confine rosso dell'orizzonte beneamata agognata immagine non sciogliere i tuoi contorni nei colori dei tramonti.

lunedì 27 ottobre 2025

Diari di lettura: perché tenere un taccuino mentre si legge cambia tutto

C’è un momento, nella vita di ogni lettore appassionato, in cui il libro non basta più. O meglio: leggere non è più un’attività passiva, un semplice lasciarsi attraversare dalle parole. Diventa dialogo. Riflessione. Memoria. Diventa esperienza viva. È allora che nasce il bisogno di un compagno silenzioso ma insostituibile: il diario di lettura.

Che tu sia un lettore compulsivo, un esploratore curioso di nuovi autori, un appassionato di classici o un amante della saggistica, prendere appunti durante la lettura può trasformare radicalmente il tuo rapporto con i libri. In questo articolo voglio spiegarti perché, e offrirti anche uno strumento concreto: un metodo semplice, ispirato al bullet journal, per costruire il tuo diario di lettura personalizzato. Alla fine troverai anche una mia pagina annotata come esempio.

 

Perché tenere un diario di lettura

Ci sono almeno cinque motivi fondamentali per cui annotare ciò che leggiamo può fare la differenza:

1.    Approfondisce la comprensione

Scrivere mentre leggiamo ci costringe a rallentare, a riflettere su ciò che stiamo assimilando. Un pensiero che ci colpisce, una frase che ci ferma il cuore: se lo annotiamo, lo stiamo già facendo nostro.

2.    Allena la memoria

I libri che leggiamo lasciano tracce più durature quando prendiamo nota delle nostre impressioni. Anni dopo, rileggendo quel taccuino, potremo tornare a emozionarci, ricordare, riscoprire.

3.    Stimola la scrittura

Annotare significa anche esercitare la propria voce. Ogni riflessione che mettiamo nero su bianco è un passo verso la scrittura personale, verso una comprensione più profonda di sé.

4.    Rende ogni lettura unica

Un diario di lettura è il luogo in cui il libro incontra la nostra vita. Quello che io ho colto in una pagina, tu magari non lo noterai. E viceversa. Ma ciò che annoto diventa mio.

5.    Favorisce il dialogo

Se gestisci un blog, un canale social o semplicemente ti piace parlare di libri con amici, avere delle annotazioni ti aiuta a raccontare ciò che hai letto in modo più ricco, personale, autentico.

 

Il metodo del Bullet Journal Letterario

Il metodo che ti propongo prende ispirazione dal bullet journal, uno strumento versatile e personalizzabile. Non serve essere artisti né avere una calligrafia perfetta. Ti basta un taccuino (o un quaderno digitale, se preferisci) e una buona penna. Ecco come puoi impostarlo:

1. Indice iniziale

Dedica le prime due pagine all’indice, che compilerai man mano. Ogni libro avrà la sua sezione numerata, così potrai ritrovare facilmente le annotazioni.

2. Scheda del libro

Ogni lettura inizia con una scheda iniziale, dove segnare:

  • Titolo
  • Autore
  • Data di inizio e fine lettura
  • Genere
  • Breve sinossi (scritta da te)
  • Prime impressioni

3. Citazioni memorabili

Una sezione dedicata alle frasi che ti hanno colpito, con il numero di pagina. Le puoi scrivere tra virgolette o con una piccola illustrazione se ami decorare.

4. Pensieri e riflessioni

Qui dai spazio alle tue intuizioni. Che cosa ti ha colpito della storia? Cosa ti ha lasciato perplesso? Hai trovato dei parallelismi con la tua vita?

5. Parole nuove o interessanti

Un piccolo glossario personale di parole che vuoi ricordare o approfondire.

6. Mood di lettura

Come ti sei sentito durante la lettura? Hai cambiato idea su qualche personaggio? Scrivilo, magari usando simboli o colori.

7. Valutazione finale

Stelle, cuori, tazze di tè… scegli tu come valutare il libro. Ma aggiungi anche una breve nota: lo consiglieresti? A chi?

 

Ecco una mia pagina annotata

Per darti un’idea concreta, ecco un esempio reale tratto dal mio taccuino personale, in occasione della lettura di Norwegian Wood di Haruki Murakami.

 

Norwegian Wood – Haruki Murakami

Letto dal 12 al 16 febbraio 2024

Genere: Romanzo di formazione / Narrativa giapponese

Sinossi personale:

Un ragazzo giapponese attraversa il dolore della perdita e la fragilità della giovinezza in un mondo sospeso tra musica, silenzio e solitudine. Un romanzo fatto di pause, di sguardi, di parole non dette.

Citazione preferita:

“La morte non è l’opposto della vita, ma una sua parte.” (pag. 245)

Riflessione personale:

Mi ha colpito la delicatezza con cui Murakami tratteggia il vuoto interiore. Ogni personaggio sembra parlare da un luogo remoto, come se ci fosse sempre una distanza incolmabile tra sé e gli altri. Leggere questo romanzo è stato come camminare nella nebbia, ma una nebbia che scalda.

Parole segnate:

Wabi-sabi: la bellezza dell’imperfezione – non nel testo, ma evocata.

Mood della lettura:

🟠 Nostalgico

🔵 Introspettivo

🟤 Melanconico

Valutazione finale:

⭐⭐⭐⭐Consigliato a chi ama i romanzi lenti, meditativi, profondamente umani.

 

Conclusione: un gesto semplice, un cambiamento profondo

Tenere un diario di lettura non richiede molto tempo, ma ti restituisce moltissimo. Ti aiuta a leggere con maggiore consapevolezza, a conoscere meglio te stesso, e a portare avanti nel tempo una piccola biblioteca di emozioni, pensieri e scoperte. È un modo per far durare i libri oltre la loro ultima pagina.

Prova. Prendi un taccuino, magari uno che ti piace davvero, e comincia con la tua prossima lettura. Annotare non è solo scrivere: è vivere la lettura in modo più pieno, più profondo, più vero.

E tu? Hai mai tenuto un diario di lettura? Scrivimi nei commenti: sarà bello confrontarci, da lettore a lettore.

 

 

La vita come correzione: sogni, disincanti e nuovi inizi

“La vita stessa era una correzione, rispetto a ciò che avevamo sognato.”


Jonathan Franzen


Ci sono frasi che non ci abbandonano più. Si fissano nel pensiero come chiodi arrugginiti nella trave portante della nostra esistenza. Una di queste, almeno per me, è tratta da Le correzioni di Jonathan Franzen: “La vita stessa era una correzione, rispetto a ciò che avevamo sognato.”

Una sentenza amara, sì, ma anche illuminante. Franzen, attraverso la saga familiare dei Lambert, riesce a dire in una sola riga quello che molti di noi sentono nel profondo e non riescono a esprimere: che crescere, vivere, invecchiare, non è altro che un processo continuo di aggiustamento. Di ricalcolo. Di perdita e, a volte, di ritrovamento.

I sogni dell'inizio

Quando siamo giovani, sogniamo. È inevitabile, è sano, è giusto. Sogniamo vite piene, amori felici, carriere realizzate. Sogniamo relazioni familiari pacificate, genitori comprensivi, fratelli e sorelle con cui condividere tutto. Costruiamo nella mente una sorta di “progetto originale” della nostra vita, come se fossimo architetti dell’anima.

Ma poi accade qualcosa: la realtà.

La realtà come revisione permanente

La realtà non è cattiva, né malvagia. È, semplicemente, diversa. E non sempre si cura dei nostri progetti. Così iniziano le prime "correzioni": non siamo diventati ciò che avevamo immaginato, le persone che amiamo ci deludono (o siamo noi a deludere loro), le relazioni si sfaldano, il lavoro non ci rappresenta, il corpo cambia, il tempo sfugge.

Franzen non ci dice questo con l'intento di deprimerci, ma piuttosto di risvegliarci. Ci invita a guardarci allo specchio non con rabbia o rassegnazione, ma con lucidità. La vita è una bozza che non smette mai di essere rivista. È un manoscritto su cui continuiamo a mettere mano, sperando che, alla fine, qualche frase suoni giusta, autentica.

Le correzioni familiari

Nel romanzo, ogni membro della famiglia Lambert è alle prese con una forma diversa di disillusione: Enid, la madre, cerca un ideale di normalità che non esiste; Alfred, il padre, si chiude nel silenzio del proprio fallimento personale e professionale; i figli – Gary, Chip e Denise – faticano a trovare un equilibrio tra ciò che sono diventati e ciò che avrebbero voluto essere.

Eppure, dentro questo caos, c'è anche una forma di tenerezza. Perché i personaggi, pur imperfetti, tentano. Tentano di aggiustare, di riavvicinarsi, di correggere. Talvolta sbagliano anche le correzioni stesse, ma c'è uno sforzo che non si spegne mai. E forse è proprio questo il cuore segreto del romanzo: non la perfezione, ma il tentativo.

Una riflessione per tutti

Chi non ha mai rivisto la propria vita alla luce di ciò che "sarebbe potuto essere"? Chi non ha mai guardato indietro cercando di capire dove ha deviato dal proprio percorso ideale? Eppure, proprio lì, nelle deviazioni, si trova il nucleo più vero di ciò che siamo.

La vita non è un testo corretto alla perfezione. È un foglio pieno di appunti a margine, cancellature, note in rosso, frecce che indicano altre direzioni. E va bene così.

Forse la nostra salvezza sta proprio nell’accettare il fatto che ogni giorno ci venga offerta l’occasione di un nuovo aggiustamento. Non per inseguire un’idea di perfezione, ma per aderire, sempre un po’ di più, alla nostra verità. Una correzione, sì — ma con amore, con consapevolezza, con pietà verso noi stessi.

 

E voi? Quali sogni avete dovuto correggere lungo il cammino?

Vi invito a condividere nei commenti le vostre “correzioni”: piccole o grandi deviazioni dalla rotta iniziale che oggi vi sembrano parte essenziale del viaggio.

 

lunedì 20 ottobre 2025

Note ultime

Danzano bianchi i cigni

leggere sulle onde del lago

al dolce suono

d’una antica zampogna

e d’ocarina

d’antichi menestrelli.

 

Si spengono le ultime note

d’una moderna fisarmonica.


lunedì 13 ottobre 2025

Post muto

Questa settimana il post lo scrivete voi.

Ho deciso di fare un esperimento: restare in silenzio e lasciare che a parlare siate voi, lettori.

Nessun tema, nessuna traccia, nessuna parola da parte mia.

Solo uno spazio bianco, aperto, libero.

Scrivete nei commenti ciò che vi passa per la mente: un pensiero, una frase, un ricordo, una poesia, o anche solo una parola.

lunedì 6 ottobre 2025

Un racconto, tante voci Ottobre 2025

Cari amici,

eccoci a un nuovo appuntamento con il nostro gioco di scrittura creativa, anche se con qualche giorno di ritardo!

L’autunno è la stagione in cui la natura parla sottovoce, e ogni foglia che cade sembra custodire un segreto. È il tempo della memoria, dei pensieri che riaffiorano come braci nel silenzio.

Per questo mese, il nostro gioco di scrittura “Un racconto, tante voci” parte da un incipit che invita all’introspezione e alla delicatezza.

L’incipit da cui partire è il seguente:

martedì 30 settembre 2025

Un racconto, tante voci. Riepilogo Settembre 2025

Settembre è un mese che sa di passaggio, di attese e di ritorni. È il mese dell’uva matura, del sole che si fa più tenue, del tempo che rallenta come a voler trattenere l’estate per un ultimo respiro. Con settembre il nostro appuntamento con il gioco di scrittura creativa “Un racconto, tante voci, questa volta ha trovato il suo filo conduttore proprio nella “vendemmia”, simbolo di memoria, di comunità e di vita che si rinnova.

Ogni autore ha donato la sua voce, il suo sguardo e il suo ricordo, trasformando un semplice grappolo d’uva in metafora dell’esistenza.

lunedì 22 settembre 2025

Leggere in gruppo: la magia dei circoli letterari

Quando un libro non viene letto soltanto in silenzio, ma condiviso, accade qualcosa di speciale: le parole smettono di appartenere a una sola mente e iniziano a vivere in tante. E in quell’intreccio di emozioni e riflessioni nasce la vera magia dei circoli letterari, luoghi dove la lettura diventa esperienza comune e dialogo aperto. I circoli di lettura rappresentano un’antica e potente forma di resistenza alla superficialità e alla fretta. Leggere insieme non significa semplicemente commentare un romanzo, ma abitare le stesse pagine con sensibilità differenti, scoprendo così nuovi strati di significato che, nella solitudine della lettura individuale, spesso restano nascosti.

lunedì 15 settembre 2025

Costruire ponti, non muri: il messaggio universale di Papa Leone XI

"Aiutateci a costruire ponti, con il dialogo, con l’incontro. Unendoci tutti per essere un solo popolo, sempre in pace"

Leone XIV

 

Con queste parole, Papa Leone XIV ha scelto di delineare uno dei cardini del suo pontificato: la necessità urgente di superare le divisioni e di aprire cammini di comunione. La metafora del “ponte” è antica, ma resta straordinariamente attuale. Il ponte unisce due rive che, senza di esso, resterebbero separate. Allo stesso modo, il Papa ci invita a superare le fratture che attraversano la società contemporanea: conflitti politici, barriere culturali, muri di diffidenza religiosa, ma anche le piccole divisioni quotidiane che minano la vita delle famiglie e delle comunità.

lunedì 8 settembre 2025

La lettura come esercizio spirituale

La lettura viene spesso considerata una distrazione, una pausa, un’attività da ritagliare tra mille altre. Ma c’è un modo più profondo di leggere. Un modo che non è fuga dal mondo, ma immersione nell’essenziale. Leggere può diventare un esercizio spirituale, un’arte del silenzio, una pratica di ascolto interiore capace di trasformare lo sguardo che abbiamo su noi stessi e sul mondo.

In questo spazio, desidero esplorare con voi proprio questo: come la lettura possa diventare una forma di meditazione, introspezione e preghiera.

martedì 2 settembre 2025

Un racconto, tante voci Settembre 2025

Cari amici,

eccoci a un nuovo appuntamento con il nostro gioco di scrittura creativa!

Settembre porta con sé profumi e ricordi, e per questo mese vi invito a lasciarvi ispirare da un incipit che parla di vendemmia, di memoria e di tempo che lentamente cambia.

L’incipit da cui partire è il seguente:

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