C’è un momento, nella vita di ogni lettore appassionato, in cui il libro non basta più. O meglio: leggere non è più un’attività passiva, un semplice lasciarsi attraversare dalle parole. Diventa dialogo. Riflessione. Memoria. Diventa esperienza viva. È allora che nasce il bisogno di un compagno silenzioso ma insostituibile: il diario di lettura.
Che tu sia un lettore compulsivo, un esploratore curioso di
nuovi autori, un appassionato di classici o un amante della saggistica,
prendere appunti durante la lettura può trasformare radicalmente il tuo
rapporto con i libri. In questo articolo voglio spiegarti perché, e offrirti
anche uno strumento concreto: un metodo semplice, ispirato al bullet journal,
per costruire il tuo diario di lettura personalizzato. Alla fine troverai anche
una mia pagina annotata come esempio.
Perché tenere un diario di lettura
Ci sono almeno cinque motivi fondamentali per cui
annotare ciò che leggiamo può fare la differenza:
1.
Approfondisce
la comprensione
Scrivere mentre leggiamo ci
costringe a rallentare, a riflettere su ciò che stiamo assimilando. Un pensiero
che ci colpisce, una frase che ci ferma il cuore: se lo annotiamo, lo stiamo
già facendo nostro.
2.
Allena la
memoria
I libri che leggiamo lasciano tracce
più durature quando prendiamo nota delle nostre impressioni. Anni dopo,
rileggendo quel taccuino, potremo tornare a emozionarci, ricordare, riscoprire.
3.
Stimola la
scrittura
Annotare significa anche esercitare
la propria voce. Ogni riflessione che mettiamo nero su bianco è un passo verso
la scrittura personale, verso una comprensione più profonda di sé.
4.
Rende ogni
lettura unica
Un diario di lettura è il luogo in
cui il libro incontra la nostra vita. Quello che io ho colto in una pagina, tu
magari non lo noterai. E viceversa. Ma ciò che annoto diventa mio.
5.
Favorisce
il dialogo
Se gestisci un blog, un canale
social o semplicemente ti piace parlare di libri con amici, avere delle
annotazioni ti aiuta a raccontare ciò che hai letto in modo più ricco,
personale, autentico.
Il metodo del Bullet Journal
Letterario
Il metodo che ti propongo prende ispirazione dal bullet
journal, uno strumento versatile e personalizzabile. Non serve essere artisti
né avere una calligrafia perfetta. Ti basta un taccuino (o un quaderno
digitale, se preferisci) e una buona penna. Ecco come puoi impostarlo:
1. Indice iniziale
Dedica le prime due pagine all’indice, che compilerai man
mano. Ogni libro avrà la sua sezione numerata, così potrai ritrovare facilmente
le annotazioni.
2. Scheda del libro
Ogni lettura inizia con una scheda iniziale, dove segnare:
- Titolo
- Autore
- Data
di inizio e fine lettura
- Genere
- Breve
sinossi (scritta da te)
- Prime
impressioni
3. Citazioni memorabili
Una sezione dedicata alle frasi che ti hanno colpito, con il
numero di pagina. Le puoi scrivere tra virgolette o con una piccola
illustrazione se ami decorare.
4. Pensieri e riflessioni
Qui dai spazio alle tue intuizioni. Che cosa ti ha colpito
della storia? Cosa ti ha lasciato perplesso? Hai trovato dei parallelismi con
la tua vita?
5. Parole nuove o interessanti
Un piccolo glossario personale di parole che vuoi ricordare
o approfondire.
6. Mood di lettura
Come ti sei sentito durante la lettura? Hai cambiato idea su
qualche personaggio? Scrivilo, magari usando simboli o colori.
7. Valutazione finale
Stelle, cuori, tazze di tè… scegli tu come valutare il
libro. Ma aggiungi anche una breve nota: lo consiglieresti? A chi?
Ecco una mia pagina annotata
Per darti un’idea concreta, ecco un esempio reale tratto dal
mio taccuino personale, in occasione della lettura di Norwegian Wood di
Haruki Murakami.
Norwegian Wood – Haruki Murakami
Letto dal 12 al 16 febbraio 2024
Genere: Romanzo di formazione / Narrativa giapponese
Sinossi personale:
Un ragazzo giapponese attraversa il dolore della perdita e
la fragilità della giovinezza in un mondo sospeso tra musica, silenzio e
solitudine. Un romanzo fatto di pause, di sguardi, di parole non dette.
Citazione preferita:
“La morte non è l’opposto della vita, ma una sua parte.” (pag. 245)
Riflessione personale:
Mi ha colpito la delicatezza con cui Murakami tratteggia il
vuoto interiore. Ogni personaggio sembra parlare da un luogo remoto, come se ci
fosse sempre una distanza incolmabile tra sé e gli altri. Leggere questo
romanzo è stato come camminare nella nebbia, ma una nebbia che scalda.
Parole segnate:
Wabi-sabi:
la bellezza dell’imperfezione – non nel testo, ma evocata.
Mood della lettura:
🟠 Nostalgico
🔵 Introspettivo
🟤 Melanconico
Valutazione finale:
⭐⭐⭐⭐☆Consigliato a chi ama i romanzi lenti, meditativi,
profondamente umani.
Conclusione: un gesto semplice, un
cambiamento profondo
Tenere un diario di lettura non richiede molto tempo, ma ti
restituisce moltissimo. Ti aiuta a leggere con maggiore consapevolezza, a
conoscere meglio te stesso, e a portare avanti nel tempo una piccola biblioteca
di emozioni, pensieri e scoperte. È un modo per far durare i libri oltre la
loro ultima pagina.
Prova. Prendi un taccuino, magari uno che ti piace davvero,
e comincia con la tua prossima lettura. Annotare non è solo scrivere: è vivere
la lettura in modo più pieno, più profondo, più vero.
E tu? Hai mai tenuto un diario di lettura? Scrivimi nei commenti:
sarà bello confrontarci, da lettore a lettore.







