“Il solo fatto di leggere è un atto di resistenza. Un libro
è un’arma.” — Daniel Pennac
L’informazione
oggi è dappertutto, ma la conoscenza si fa sempre più rara. Siamo costantemente
esposti a messaggi veloci, contenuti semplificati, titoli urlati, emozioni
confezionate e pronte da consumare. La lettura — quella vera, profonda,
trasformativa — sembra un’attività fuori tempo, controcorrente. Ma forse è
proprio per questo che leggere oggi, più che mai, è un atto di ribellione.
Leggere è ribellarsi al tempo lineare imposto dai
ritmi produttivi. È sottrarsi al diktat dell’utilità immediata, del “cosa serve?”,
per immergersi in ciò che non serve a niente se non a nutrire l’anima,
accendere il pensiero, mettere in discussione le certezze. È un atto lento in
un mondo frenetico. E la lentezza, come ci ricorda Calvino, è una forma di
profondità.