"Il Natale non è un momento né una stagione, ma uno stato d'animo: è l'amore che condividiamo, la speranza che coltiviamo e la luce che decidiamo di portare nel mondo ogni giorno."
Charles Dickens (1812-1870)
La celebre frase di Charles Dickens, tratta dal suo Canto di Natale, racchiude in poche parole una riflessione profonda che va ben oltre la tradizione e le consuetudini natalizie. "Il Natale non è un momento né una stagione, ma uno stato d'animo: è l'amore che condividiamo, la speranza che coltiviamo e la luce che decidiamo di portare nel mondo ogni giorno." Questa citazione ci invita a guardare al Natale non come a un evento che si consuma in un solo giorno, ma come a un atteggiamento che possiamo scegliere di nutrire e coltivare in ogni momento della nostra vita.
Nel contesto di Canto di Natale, Dickens
presenta un quadro che, pur nel suo spirito festivo, è pregno di significato
psicologico e sociale. La storia di Ebenezer Scrooge, un uomo avaro e
indifferente, che, attraverso l'incontro con i fantasmi del Natale passato,
presente e futuro, si trasforma in un personaggio capace di amore e generosità,
è un esempio di come l’essenza del Natale risieda proprio nella possibilità di
redenzione e cambiamento. Questo tema si riflette nella frase in questione,
dove il Natale non si limita a una data sul calendario, ma è un processo che si
perpetua nel tempo, che può essere vissuto e applicato in ogni momento
dell'anno.
Il Natale come stato d'animo è un concetto che rifiuta
il consumismo e la fretta, che spesso sovrastano le festività moderne, per
abbracciare un'idea più profonda e duratura di condivisione e di luce
interiore. La frase ci invita a riconsiderare il significato delle nostre
azioni quotidiane: non è la decorazione di una casa o l'acquisto di regali a
rendere speciale il Natale, ma l'amore che siamo in grado di offrire, la
speranza che possiamo infondere nelle vite degli altri e la luce che scegliamo
di portare, anche nei momenti più bui.
La luce, in particolare, è un simbolo ricorrente nel
pensiero di Dickens. In Canto di Natale, la luce non è solo un
elemento fisico, come la luce che Scrooge vede brillare dalle finestre di casa
dei Cratchit, ma è soprattutto una metafora della consapevolezza, dell’apertura
verso gli altri, della capacità di vedere oltre il proprio egoismo. Scrooge,
nel suo iniziale oscurantismo, non percepisce questa luce, né nell’altro né in
se stesso. Solo attraverso il viaggio interiore che compie grazie agli spiriti,
riesce a cogliere il significato profondo del Natale: un dono che si estende ben
oltre il periodo festivo.
Nel contesto della nostra vita quotidiana, il
messaggio di Dickens è ancora estremamente rilevante. Viviamo in un mondo che
spesso sembra dimenticare i valori fondamentali di umanità, solidarietà e
speranza. Tuttavia, proprio come Scrooge, possiamo scegliere di cambiare, di
permettere alla luce del Natale di entrare nei nostri cuori e nelle nostre
azioni. La bellezza di questa riflessione sta nel fatto che non dobbiamo
aspettare la stagione natalizia per farlo. Ogni giorno è un'opportunità per
portare amore, speranza e luce nel mondo, iniziando dalle piccole azioni
quotidiane: una parola gentile, un gesto di solidarietà, un sorriso che può
illuminare una giornata buia per qualcun altro.
Inoltre, il Natale come stato d'animo non è solo un
atto di generosità verso gli altri, ma è anche un percorso di crescita
interiore. È un invito a rivedere le nostre priorità, a prendere coscienza dei
nostri valori, a coltivare quella speranza che spesso ci sfugge nella routine
quotidiana. Ogni piccolo passo che facciamo verso una maggiore consapevolezza
di noi stessi e degli altri contribuisce a creare un mondo più luminoso, dove
l’amore e la speranza diventano forze vivificanti e trasformative.
Nel nostro tempo, dove la frenesia del consumismo sembra
aver sostituito i significati più profondi del Natale, la riflessione di
Dickens suona come un richiamo alla nostra capacità di scegliere di essere
generosi, speranzosi e luminosi, non solo nei giorni di festa, ma in ogni
singolo giorno dell’anno. È la nostra attitudine, il nostro stato d'animo, a
fare la differenza nel mondo.
In questo senso, Canto di Natale non è solo
una fiaba per le festività, ma una lezione di vita che ci invita a riflettere
sulla nostra capacità di cambiamento, sul nostro ruolo di portatori di luce e
speranza. Dickens ci offre una visione del Natale come un'opportunità di
riscatto e di crescita personale, come un viaggio verso un mondo più umano e
generoso, che possiamo compiere ogni giorno. E questa, forse, è la vera magia
del Natale: non un evento che si consuma in una giornata, ma una luce che
possiamo scegliere di portare con noi in ogni momento della nostra vita.
Converrai con me che questo infervorarsi per la festa del Natale contribuisce purtroppo a ghettizzarla sempre più come evento unico e speciale nel solo giorno dell'anno in cui si festeggia. Uno sproposito di propositi che dovrebbero essere una costante di vita e fanno appena in tempo a venire idealizzati per il 25 dicembre, rimanendo purtroppo attaccati al panettone e ai consuetudinari brindisi. Un evento così immenso che si consuma invece proprio in una giornata, racchiudendo fin troppe pretese e ideali.
RispondiEliminaCome far entrare cento maglioni in un cassetto, bellissima intenzione, che richiama ordine e stimoli, ma impossibile. Facciamone entrare uno al giorno, e sfruttiamo tutti i cassetti di casa, come tutti i giorni dell'anno. Saremmo meno tronfi e più utili.. Buone Feste.. perdona i toni amari.. ma scorgo troppa ipocrisia e falsità in giro, travestite da lucette intermittenti e palle di Natale.