Jean de La Bruyère (1645-1696)
La frase di Jean de La Bruyère, "Falsa modestia est vanitas manifesta," racchiude un’importante verità sul comportamento umano e sulla natura della modestia. Questa riflessione invita a esaminare le sfumature della modestia e della vanità, e a riconoscere come a volte ciò che appare umile possa nascondere un ego più grande di quanto non si voglia ammettere.
La falsa modestia si presenta come una maschera, un modo per
attrarre attenzione senza apparire ostentativi. Chi la pratica si sforza di
apparire umile, ma spesso il suo comportamento è intriso di una profonda
ricerca di approvazione e lode. Questo fenomeno non è raro nella nostra
società, dove il desiderio di essere apprezzati e riconosciuti può spingere le
persone a minimizzare i propri successi o a sminuire le proprie qualità,
mentre, in realtà, cercano solo di ottenere l’attenzione degli altri.
La Bruyère sembra suggerire che questa forma di vanità è
particolarmente insidiosa perché si cela dietro un’apparente modestia. Essa può
influenzare le relazioni interpersonali e distorcere la percezione che gli
altri hanno di noi. Chi si presenta come umile, ma cerca in realtà di suscitare
ammirazione, rischia di risultare meno autentico, e questo può portare a una
perdita di fiducia da parte degli altri.
La vera modestia, al contrario, è caratterizzata da una
genuina consapevolezza delle proprie capacità senza la necessità di cercare
validazione esterna. Essa consente di esprimere il proprio valore in modo
autentico, senza la necessità di nascondere o esaltare i propri successi.
Riconoscere i propri meriti senza arroganza è un segno di vera forza interiore.
In conclusione, la frase di La Bruyère ci invita a
riflettere sull'importanza della sincerità nei nostri comportamenti e nelle
nostre interazioni. La vera modestia è una virtù che ci aiuta a costruire
relazioni basate sull’autenticità e sul rispetto reciproco, mentre la falsa
modestia, con la sua vanità mascherata, può allontanarci dagli altri e farci
perdere di vista ciò che conta veramente.
Concordo con le tue riflessioni.
RispondiEliminaGrazie!
EliminaSì, soprattutto quando è un'umiltà che però si manifesta con autocelebrazione, tipo: "Io sono un uomo semplice, modesto, apprezzo le piccole cose della vita, mi piace più mangiare in una trattoria e conversare amabilmente con gli altri commensali piuttosto che cenare in un ristorante di lusso sparlando alle spalle degli altri..." Un modo di auto-descriversi del genere a me non sembra affatto esprimere umiltà, ma piuttosto è come se dicesse: "sono bravo, sono migliore degli altri". É un modo di vantarsi di una propria presunta superiorità morale che in realtà è tutta da dimostrare.
RispondiEliminaSpesso si cela un certo narcisismo dietro queste affermazioni di umiltà. Mostrare le proprie qualità in modo sottile può risultare più autentico e sincero.
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