La seconda esperienza del mese di febbraio per Un racconto, tante voci ci ha portato nel futuro, tra riflessioni intime e scenari inaspettati. Con il tema del tempo e del cambiamento, i partecipanti hanno esplorato il concetto di progresso, memoria e umanità, regalandoci racconti intensi e profondi.
Tra lettere scritte da lontane
stazioni spaziali e messaggi carichi di affetto, il filo conduttore è stato
chiaro: il futuro non è solo tecnologia ed evoluzione, ma soprattutto il valore
delle relazioni e della consapevolezza. Le storie hanno mostrato quanto sia
importante non perdere di vista ciò che ci rende umani, anche quando il mondo
intorno a noi cambia radicalmente.
Grazie a tutti coloro che hanno
partecipato con la loro creatività e sensibilità! La scrittura continua a
dimostrare il suo potere di unire voci diverse in un'unica, affascinante
narrazione collettiva.
Ed ora i vostri racconti. Buona lettura!
Maddalena Corigliano Bivona
Un racconto toccante e intriso di
nostalgia, che contrappone il progresso tecnologico alla perdita della
dimensione umana della vita. La voce narrante, con saggezza e dolcezza, invita
a riscoprire il valore delle piccole cose, della memoria e dell'autenticità. Un
monitor delicato, ma potente, a non smarrire l'essenza dell'essere umano nel
vortice della modernità.
Anno
Domini 2050
Carissimo,
Oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche
avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scriverti questa lettera con
la speranza di riuscire a trasmetterti qualche riflessione importante. Non so
se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni
parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già
stai percorrendo.
Sono
vecchia, sono quasi centenaria. Sono tempo vissuto. Non ho storie da
raccontarti, stringo tra le braccia fasci di fiori profumati, fronde e spine di
vita da consegnarti, quasi testamento d’amore. Ti stupirai perché viene da
lontano, viene dal futuro, viene dal 2050.
Mi
sorprende sempre il fluire rapido del tempo: porta con sé parte di vita,
sintagmi preziosi di esperienze, gioie e dolori, delusioni e affermazioni. La
vita, non sempre clemente, imbastisce giorni trascorsi al sole e allo scorrere
delle ore all’ombra di alberi secolari dalle radici ataviche in cui fluisce
ancora il sudore della fronte dei padri.
Muta
il tempo e muta la vita venticinque anni dopo. Oggi il tempo non sottolinea
più, non marca momenti, momenti importanti… è come acqua che scrosciante lava
ma anche cancella.
Per
questo ti scrivo per fermare i ricordi di questi ultimi venticinque anni
passati in una dimensione, a dir poco, surreale. Macchine, bottoni elettronici
e intelligenza artificiale sempre più incombente hanno spinto l’uomo oltre la
realtà.
La
frenesia del vivere ha accompagnato l’andare non più a dimensione d’uomo. Le
sfide quotidiane non hanno lasciato la goduria delle piccole cose, hanno fatto
perdere il profumo dei libri, dei giornali e dello scrivere cartoline per le
occasioni importanti. Le foto sono divenute solo virtuali. Si stampa tutto su
fili invisibili e nessuno cerca la carta che lasciava il contatto alle mani e
il tempo di meditare sulle parole e sul ricercare. La pazienza accompagnava il
minuzioso lavoro. Oggi la fretta non lascia più la dimensione del pensare
intimo, del riflettere sulle cose autentiche che danno senso alla vita.
Ti
meraviglierai, ma vorrei che tu recuperassi la dimensione umana della vita,
della tua vita e che vivessi appieno e con curiosità e voglia di fare i tuoi
giorni per lasciare tracce positive e di esempio.
Recupera, caro, anche il mio tempo fatto di piccole cose, sentimenti profondi,
esempi concreti. E custodisci tutto nelle pieghe del cuore. Il cuore che tante
volte, sopraffatto dalla superficialità, perde alcuni suoi pezzi e non si
emoziona. Conserva questo mio scritto. Ogni tanto rileggi le mie parole e trova
sempre il coraggio di vivere e apprezzare la vita e i suoi valori più profondi.
Lascia
tracce positive di te e dona sempre semi di bene. Ferma la violenza, l’odio, le
divisioni. Guarda con sguardo attento il mondo, perché ogni diversità racchiude
valori. Prendi il bello e il brutto … prendi tutto dalla vita. Difendi
giustizia, verità e diritti.
Anche
nel 2050 ti arrivano parole importanti per onorare la vita che sempre più
difficile giunge e sforzo sempre più intenso richiede. È il mio umile
testamento, intessuto di desideri semplici e intimi. E per te sogno una vita
semplicemente autentica, vera.
Il
mio dire sia occasione di sguardo indietro nel tempo per tracciare un futuro
migliore. La storia ha sempre i suoi corsi e ricorsi e nella vita bisogna
cambiare le priorità per renderla migliore. La mia anima sia per te fonte di
vivere sereno e la mia immagine ti accompagni sempre.
Non ho voluto scrivere per te una storia fantastica dal futuro, ma ho voluto
farti un racconto della vita … sfiorata da qualche nota armoniosa su carta
ingiallita e su pelle vissuta e fornirti qualche consiglio.
Con
amore profondo al mio io sempre autentico.
Marina Guarnieri
Un racconto evocativo che intreccia riflessione e fantasia, dipingendo un
futuro sorprendente ma carico di avvertimenti. L'autore ci invita a non perdere
di vista ciò che davvero ci rende umani: il valore delle relazioni e la
profondità dell'anima. Un monitoraggio delicato ma incisivo sulla direzione che
il mondo sta prendendo.
Anno
Domini 2050
Carissimo,
oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche
avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scriverti questa lettera con
la speranza di riuscire a trasmetterti qualche riflessione importante. Non so
se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni
parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già
stai percorrendo.
Queste
mie poche parole scritte ti giungono in un momento cruciale, mentre si stanno
verificando cambiamenti che rimpiangerai. La tecnologia supererà ogni limite,
la natura pretenderà di essere risarcita e l’umanità sarà costretta a fare i
conti con le proprie scelte.
Parlate
di colonie umane su Marte e allora non ti sorprenderà sapere che non solo ne
sono sorte tante, ma nel frattempo gli esperimenti hanno consentito una nuova
modalità di esistenza su altri pianeti e io ti scrivo, ebbene sì, da una
stazione permutabile di Saturno.
Assisterai
alla trasformazione della terra e tutto accadrà sotto l’indifferenza di molti;
i confini fra reale e virtuale si assottiglieranno ... Vorrei metterti in
guardia da tante altre cose, ma se lo facessi non sarei qua a scriverti la
presente lettera. Questo da cui provengo è il futuro voluto anche da te, ma
posso ancora darti qualche consiglio per arrivare fin qui almeno preparato: non
dimenticare che non è la tecnologia né le nuove scoperte a rendere umano
l’essere umano, ma il valore che diamo alle relazioni, la capacità di
riconoscere dietro gli occhi di ogni persona un’anima. È lei a resistere a
tutte leggi del tempo e dello spazio. Non dimenticarlo mai.
Con
affetto,
Un
amico
Chicchina
Un racconto commovente e carico di saggezza, in cui il tempo si fa
custode di ricordi, affetti e speranze. La voce narrante, con tono delicato e
riflessivo, lascia in eredità preziosi insegnamenti sul valore della vita,
della ricerca e della fiducia nei giovani. Una lettera d'amore che celebra il
passato, guarda al futuro e invita a vivere con consapevolezza e gratitudine.
Anno
Domini 2050
Carissimo,
oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche
avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scriverti questa lettera con
la speranza di riuscire a trasmetterti qualche riflessione importante. Non so
se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni
parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già
stai percorrendo.
Caro
Marco, spero davvero non ti sorprenda questa lettera. Tu forse non ricordi ma te
lo avevo promesso, tanto tempo fa.
Era
il febbraio del 2025, per i tuoi 18 anni ti scrissi per raccontarti qualche mia
preoccupazione, ma principalmente per augurarti un'ottima scelta per il tuo
percorso scolastico, decisioni importanti che spesso segnano per la vita. Quando
ci incontrammo, in estate, mi hai ringraziata, abbiamo chiacchierato e mi hai
detto che avevi scelto medicina per poi fare ricerca. Avevo apprezzato e
conoscendoti immaginavo ottimi risultati. A distanza di 25 anni so che avevo
ragione. Ti avevo promesso allora, di scriverti ancora per il tuo compleanno del
2050, se ci fossi arrivata.
Ed
eccoci, ci siamo, ci sono, per gli auguri per i tuoi ancora giovani anni e per
i tanti buoni risultati che stai ottenendo, assieme al tuo team, con la
ricerca. Allora ero molto preoccupata, le cose non andavano per niente bene, attraversavamo
una fase di turbolenze politiche, due guerre alle porte di casa, anche se le
guerre ci sono sempre, da qualche parte, ma queste si stavano dimostrando
catastrofiche, viste da vicino e, grazie o per colpa? della tecnologia, vissute in tempo reale.
Con
gli anni qualcosa è cambiata in meglio, ed anche le crisi socio economiche
possono diventare a volte delle risorse. Così ci siamo abituati a vedere il
mondo con orizzonti più ampi, allargando i confini oltre i muri di casa, abbiamo
imparato che molto del nostro inutile superfluo diventa un peso per altri e ci
siamo equipaggiati per riconoscere le vere necessità, che poi non è male, anzi. E'
una riscoperta dell' essenziale che non è pauperismo ma razionalità.
Certo
siamo appena agli inizi di questo nuovo percorso, con equilibri ancora precari e
traballanti, ma con una maggiore coscienza che questa è la strada giusta. Una
lezione l'avete data voi, giovani impegnati a migliorare questo
mondo, contraddicendo idee spesso sbagliate, sulla vostra assenza di veri
interessi. Forse quello di non darvi fiducia era un modo, per noi adulti, di
giustificare tanti nostri errori di impostazione.
Non
so se riusciremo ad incontrarci ancora, tu troppo lontano e troppo impegnato con
il tuo prezioso lavoro, io troppo avanti con gli anni, che continuo a considerare
un dono prezioso.
Io
non faccio ormai più progetti se non limitati al volgere di qualche giorno, ma
non rinuncio alla speranza che un mondo diverso, un modo diverso di vivere in
questo grande condominio che è il nostro bel Paese siano possibili. Ho fiducia
che sarete voi, con le vostre potenzialità, il vostro entusiasmo, la vostra fede
nella ricerca e, perché no, nell'aiuto che la moderna tecnologia vi può dare ,a
salvare questo nostro mondo che abitiamo in ... comodato d'uso e che è l'unico
possibile.
Posso
dire di avere avuto, almeno fino ad oggi, una vita non esaltante ma ricca, di
affetti di esperienze, di conoscenza.
Ho
conosciuto la guerra, quello che è venuto dopo, con la ricostruzione sociale e
morale prima ancora che economica, ho vissuto l'emigrazione, la povertà, il
benessere, anni bui di lotte armate, di stragi, di divisioni, ma anche momenti
esaltanti di conquiste, di riscatto, di libertà, ho fatto sicuramente errori,
ma da ogni evento, da ogni esperienza ho cercato di trarre il meglio, di farne
tesoro.
Spero
che tu legga questa mia lettera, con calma, e che le parole non ti suonino
antiche, ho solo queste da lasciarti e tutto l'amore che ho sempre avuto per
tutti voi nipoti, e per te in particolare, il più giovane della nidiata.
E non dolertene quando non ci sarò più. Il mio viaggio aveva un biglietto di
sola andata e sta per concludersi. Ma è stato un bel viaggio, davvero!
Franco
Battaglia
Un racconto intenso e riflessivo,
che mescola il fascino della comunicazione dal futuro con un monitoraggio
profondo sulla fragilità delle ambizioni umane. La voce narrante, intrisa di
malinconia e consapevolezza, avverte il destinatario sull'illusione del controllo
e sulla necessità di vivere con lucidità. Il tono evocativo e quasi profetico
conferisce alla lettera un'aura di urgenza e universalità. Un messaggio che
invita a guardare il presente con occhi aperti ea non lasciarsi sopraffare
dagli inganni del tempo.
"Anno
Domini 2050
Carissimo,
oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche
avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scriverti questa lettera con
la speranza di riuscire a trasmetterti qualche riflessione importante. Non so
se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni
parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già
stai percorrendo.
Ti
scrivo grazie ad un miracolo tecnologico che concede un affaccio sul passato di
pochi minuti. Non saprai chi sono, non sarò verificabile, ne saprò a chi sto
scrivendo, viene assicurata solo la casuale, validità dell’indirizzo
destinatario.
Ti
immagino con progetti, sogni, aspettative. Che il mondo deviasse così
repentinamente non era proprio in nessun scenario. Vorrei che chiunque tu sia
giungessi qui con occhi diversi, prospettive differenti, amico mio; la lucidità
necessaria affinché ogni lusinga ti appaia senza ipocrisia, ogni pianificazione
ambiziosa riveli da subito le precarietà, i possibili bastoni tra le ruote.
Credilo
di poter cambiare il mondo, ognuno ne ha le carte in regola, se vacillerai un
solo istante, lui cambierà te, come ha fatto con me, lasciandomi inerme.
Malgrado
ciò che creiamo, c’è un’esistenza che chiede di continuo il conto, cui non
bastano scuse, non basta il nostro faticoso arrampicarci, scavare solchi,
deviare corsi di fiumi imponenti.
Dobbiamo
rimanere a ghermire l’orlo di vita offerto in pasto ogni giorno.
Tienilo in pugno il presente, non farti irretire, arriva fino a me senza il
rammarico e l’urgenza di dover avvertire te, a tua volta, qualcuno indietro in
procinto di affrontare il percorso. Buon viaggio!"
Giuseppe
Marino
Anno Domini 2050
Carissimo,
oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso
una forma che neanche avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a
scriverti questa lettera con la speranza di riuscire a trasmetterti qualche
riflessione importante. Non so se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal
futuro, ma ti assicuro che ogni parola che sto scrivendo è la traccia di un
cammino che, in qualche modo, già stai percorrendo.
Sei sempre stato curioso riguardo al futuro, vero? Non
posso biasimarti. Anche io, nel 2025, ero colmo di domande: come sarebbe
cambiato il mondo? Avrei trovato il mio posto in esso? E, soprattutto, avrei
ancora riconosciuto me stesso?
Ora posso dirti che la vita è andata avanti in modi
che mai avrei immaginato. Le città si sono trasformate in organismi viventi,
pulsanti di energia, interconnessi in un reticolo che rende la comunicazione
immediata e la solitudine un ricordo lontano. L'intelligenza artificiale ha
superato i confini dell'immaginazione e ha ridisegnato la società, ma,
nonostante tutto, l'essenza dell'essere umano è rimasta intatta: ancora
cerchiamo il senso nelle piccole cose, ancora ci commuoviamo davanti a un
tramonto, ancora ci innamoriamo.
E tu? Ti starai chiedendo chi sei diventato. Posso
solo dirti che sei più forte di quanto pensi. Hai attraversato tempeste che
sembravano insormontabili, hai perso persone che credevi eterne, hai fatto
scelte che ti hanno segnato nel profondo. Eppure sei qui. E questo è ciò che
conta.
Ma permettimi di darti un consiglio: non aver paura di
cambiare. Il futuro è un mosaico che si compone pezzo dopo pezzo, e ogni tua
decisione ne colora una parte. Fidati del tuo istinto, segui la tua passione e
non lasciare che il timore di fallire ti paralizzi. Soprattutto, non
dimenticare mai chi sei, anche quando il mondo intorno a te cercherà di
cambiarti.
Ti lascio con un pensiero: ogni cosa che fai oggi
costruisce il tuo domani. E il domani che sto vivendo è frutto delle tue
scelte. Sii gentile con te stesso, e sappi che io, da qui, ti guardo con
orgoglio.
Con affetto,
Te stesso, dal 2050.
Grazie a tutti per la vostra disponibilità, come sempre, ai partecipanti e ai lettori che passeranno di qui.
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