Titolo: Il calice della vita
Editore: Nord
Pagine: 409
Anno di pubblicazione: 2013
Prezzo copertina: 11,82
Prezzo copertina: 11,82
Per secoli, regnanti e uomini di fede, eruditi e avventurieri lo hanno
cercato. Invano. Nessuno ha scoperto dov’è custodito. E nessuno ha scoperto
quale mistero nasconda. Fino a oggi.
Inghilterra, XV secolo. Non è la prigione a gettare Thomas Malory nel più nero sconforto. È la consapevolezza di avere fallito, proprio come tutti coloro che lo hanno preceduto. Ormai ha una sola ragione di vita: proteggere la chiave che dà accesso a un segreto antichissimo. E ha un solo modo per farlo: scrivere un’opera sulle gesta di re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda...
Inghilterra, oggi. Arthur Malory è sconvolto. Prima ha visto il suo migliore amico, Andrew, morire per mano di un assassino, poi è sfuggito per miracolo all'incendio che ha distrutto la sua casa. E tutto ha avuto inizio con una telefonata, quella in cui Andrew gli annunciava di avere novità sensazionali riguardo alla loro grande passione comune: il Graal. Da quel momento, Arthur è diventato il bersaglio di uomini senza scrupoli, determinati a completare una missione iniziata in Palestina, la notte in cui Gesù ha bevuto dal sacro calice, durante l’Ultima Cena. La sua unica possibilità di salvezza è trovare il Graal prima di loro. E, per riuscirci, dovrà rintracciare e seguire una catena d’indizi lasciata dal suo illustre antenato, Thomas Malory. Ma la sfida più grande che attende Arthur è la natura stessa del potere del Graal. Un potere che risale all’origine dell'universo, un potere che va oltre la Chiesa, oltre la morte di Cristo, oltre la vita...
Con questo romanzo ambizioso e audace, Glenn Cooper coinvolge il lettore in un’avventura sorprendente, al confine tra fede e scienza, confermandosi uno degli autori di maggior talento degli ultimi anni.
È la luce che ha squarciato le tenebre. Quella stessa luce che confuse le
tenebre ai tempi della creazione. “Sia la
luce!”. E la luce fu. Dio vide che la luce era cosa buona e separò la luce
dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte”. Quella stessa luce che, irradiandosi nell’intero
universo, ha dato origine alla vita e a tutte le cose. Quella stessa luce che
irruppe nella notte in cui nacque Gesù di Nazareth. Quella stessa luce potente
che squarciò le tenebre della notte durante la Resurrezione di Cristo, Signore
del tempo e della storia. Quella stessa luce che diede inizio ad una nuova
vita, ad una nuova storia e alle tante storie. Come quella che Glenn Cooper
racconta ne Il calice della vita. Romanzo thriller mozzafiato che conduce il
lettore alla scoperta di quel simbolo che ha attraversato i secoli, la reliquia
che può svelare il mistero più affascinante della cristianità. Il Santo Graal è
finalmente ritrovato. Emana una grande luce, una luce che proviene da molto
lontano. Dai tempi della creazione. Dai tempi del Big Bang. Quando un meteorite
ardente cadde sulle terre di una regione che poi sarebbe divenuta Egitto. Una reliquia "piena" di luce e che può ridare la vita. Può dare la resurrezione. E anche testimoni che possono raccontare quanto hanno visto e udito.
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