Umberto Eco, con il suo inconfondibile acume intellettuale, ci regala in questa frase un'immagine poetica e profonda del valore della lettura: "Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c'era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l'infinito, perché la lettura è un'immortalità all'indietro."
Ma cosa significa davvero questa riflessione di Eco? In poche righe, riesce a evocare un concetto straordinariamente profondo: la lettura non è solo un passatempo, ma un atto che espande i confini del nostro essere. È come se ci permettesse di vivere più vite, di entrare in contatto con epoche, luoghi ed emozioni che altrimenti sarebbero irraggiungibili. Leggere ci regala l'opportunità di andare oltre la nostra esperienza personale, arricchendo la nostra comprensione del mondo e degli altri.
Non si tratta solo
di conoscere fatti storici o di esplorare mondi immaginari: leggere è un
viaggio nell'umanità, una connessione diretta con le esperienze di chi ci ha
preceduto. È come se, attraverso i libri, potessimo sfidare il tempo e vivere,
anche solo per un istante, l'immortalità che Eco descrive con tanta poesia.
La lettura come
moltiplicatore di esperienze
La prima parte della frase sottolinea un
dato fondamentale: vivere significa accumulare esperienze. Tuttavia, il tempo
umano è limitato. Se ci affidiamo solo alla nostra esistenza, potremmo vivere
una sola storia, racchiusa nel perimetro delle nostre scelte, dei nostri
incontri e del nostro contesto storico e culturale. Ma leggere ci consente di
scavalcare questi confini. Attraverso i libri possiamo vivere vite che non sono
le nostre, attraversare epoche lontane, calarci nella mentalità che ci sono
estranee e provare emozioni che forse mai avremmo immaginato.
Chi legge ha accesso a un universo
infinito di vite, emozioni e conoscenze. Ogni libro è una porta che si apre su
nuove realtà, offrendo la possibilità di vivere esperienze altrimenti
inaccessibili: attraversare epoche lontane, comprendere culture diverse,
esplorare i dilemmi morali e le passioni umane. È un viaggio che arricchisce
l'anima, amplifica la mente e moltiplica le prospettive, permettendo al lettore
di scoprire non solo il mondo, ma anche se stesso.
Un'immortalità
“all'indietro”
La seconda parte della frase di Eco è
forse la più suggestiva. La lettura ci rende immortali non perché prolunga la
nostra vita, ma perché ci permette di attingere al passato e di viverlo. Quando
leggiamo, per esempio, la Divina Commedia, siamo accanto a Dante
mentre si addentra nei gironi dell’Inferno, scala le cornici del Purgatorio e
contempla le sfere celesti del Paradiso, partecipando al suo viaggio
straordinario tra dannazione, redenzione e beatitudine. Allo stesso modo,
leggendo I promessi sposi, ci troviamo al fianco di Renzo e Lucia,
soffrendo con loro durante le ingiustizie, tremando sotto la minaccia di don
Rodrigo e, infine, gioendo alla vista del loro amore trionfante. Ogni grande
opera ci trasforma in compagni di viaggio, immergendoci nelle emozioni e nei
drammi dei personaggi, come se fossimo parte integrante delle loro vite.
Eco parla di "immortalità
all'indietro" perché la lettura ci offre una prospettiva infinita sul
passato. Attraverso le parole scritte, possiamo condividere l'immaginazione di
autori vissuti secoli prima di noi e scoprire che, nonostante i cambiamenti,
certi dilemmi e sentimenti sono eterni. La tragedia di Caino e Abele non è solo
un fatto biblico, ma un simbolo di conflitti umani che si ripetono. Allo stesso
modo, l'ammirazione di Leopardi per l'infinito è un'emozione che possiamo fare
nostra, diventando partecipi del suo stupore davanti alla vastità del mondo e
al mistero dell'esistenza. Attraverso i suoi versi, possiamo sentire l'eco di
una contemplazione che trascende il tempo, immergendoci in quella fusione tra
limite umano e immenso eterno che rende la sua poesia universale e
profondamente intima al tempo stesso.
La lettura come
empatia e consapevolezza
Leggere non significa solo accumulare
storie; è un atto che ci trasforma. Quando leggiamo, entriamo nelle menti e nei
cuori dei personaggi e degli autori. Questo esercizio sviluppa la nostra
empatia: impariamo a vedere il mondo attraverso occhi diversi, a sentire il
dolore, la gioia e le paure di altri esseri umani.
Inoltre, la lettura ci offre una maggiore
consapevolezza di noi stessi e del nostro posto nel mondo. Vivendo altre vite,
possiamo confrontarci con la nostra, trarne ispirazione o persino conforto. I
libri ci insegnano che non siamo soli nei nostri dubbi e nelle nostre lotte;
Molte altre persone, reali o immaginarie, hanno affrontato sfide simili.
Un invito alla
lettura
La frase di Eco non è solo una
constatazione, ma un invito. È un richiamo a sfruttare il potenziale infinito
dei libri. Non importa se si leggono classici della letteratura, romanzi
moderni, saggi storici o poesie. Ogni libro è una porta aperta verso una nuova
vita, un nuovo mondo, una nuova prospettiva che arricchisce la nostra visione
del reale e dell’immaginario. Ogni pagina che leggiamo è un tassello in più nel
mosaico della nostra esistenza, un passo verso una comprensione più profonda di
noi stessi e degli altri. Leggere significa costruire un ponte tra ciò che
siamo e ciò che potremmo diventare, ampliando i confini della nostra mente e
del nostro cuore, pagina dopo pagina.
Conclusione
Leggere è, in definitiva, un atto
d'amore verso noi stessi e verso l'umanità intera. È un modo per custodire e
tramandare il sapere, le emozioni e i sogni di chi ci ha preceduto. Come diceva
Eco, chi legge vive migliaia di anni. È un dono che non vogliamo mai smettere
di farci, perché ci rende migliori, più completi e, in un certo senso,
immortali.
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