E quando apparirai sul confine rosso dell'orizzonte beneamata agognata immagine non sciogliere i tuoi contorni nei colori dei tramonti.

domenica 2 febbraio 2025

Un racconto, tante voci. Febbraio 2025

Cari lettori e scrittori creativi,

con il mese di Febbraio arriva un nuovo tema per il nostro gioco di scrittura creativa "Un racconto, tante voci". Ogni mese, come da regolamento e come già sapete, vi propongo un incipit, una traccia che stimoli la vostra fantasia e vi spinga a creare storie uniche, diverse, personali. Ogni racconto sarà una versione diversa di un unico concetto, ed è sempre affascinante vedere come ciascuno di voi interpreterà il tema in modo originale.

Il tema di questo mese è particolarmente intrigante: vi invito a scrivere un racconto sotto forma di una lettera che voi stessi ricevete oggi, ma scritta dal vostro io futuro nel 2050. In questa lettera, il vostro io futuro, a distanza di venticinque anni, vi scriverà riflessioni, previsioni o forse qualche consiglio importante? Non è detto che dobbiate concentrarvi solo sul futuro tecnologico o sociale, ma anche su come vedete voi stessi, il vostro percorso di vita e le sfide che avete affrontato.

L’incipit di questo mese è il seguente:

 

Anno Domini 2050

Carissimo,

oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scriverti questa lettera con la speranza di riuscire a trasmetterti qualche riflessione importante. Non so se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già stai percorrendo.


Vi invito a partecipare con la vostra creatività e immaginazione, dando vita a storie che, pur partendo dallo stesso incipit, risulteranno uniche e personali. Non vedo l'ora di leggere le vostre opere, e di scoprire come ciascuno di voi vivrà questo affascinante viaggio nel tempo!

Iniziate a scrivere e condividete la vostra visione del futuro!

Buona scrittura!!!


12 commenti:

  1. Maddalena Coriglianovenerdì, 14 febbraio, 2025

    Anno Domini 2050
    Carissimo,
    Oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scri-verti questa lettera con la speranza di riuscire a trasmetterti qual-che riflessione importante. Non so se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già stai percorrendo.
    Sono vecchia, sono quasi centenaria. Sono tempo vissuto. Non ho sto-rie da raccontarti, stringo tra le braccia fasci di fiori profumati, fronde e spine di vita da consegnarti, quasi testamento d’amore. Ti stupirai perché viene da lontano, viene dal futuro, viene dal 2050.
    Mi sorprende sempre il fluire rapido del tempo: porta con sé parte di vita, sintagmi preziosi di esperienze, gioie e dolori, delusioni e affermazioni. La vita, non sempre clemente, imbastisce giorni trascorsi al sole e allo scorrere delle ore all’ombra di alberi secolari dalle radici ataviche in cui fluisce ancora il sudore della fronte dei padri.
    Muta il tempo e muta la vita venticinque anni dopo. Oggi il tempo non sottolinea più, non marca momenti, momenti importanti… è come acqua che scrosciante lava ma anche cancella.
    Per questo ti scrivo per fermare i ricordi di questi ultimi venticinque anni passati in una dimensione, a dir poco, surreale. Macchine, bottoni elettronici e intelligenza artificiale sempre più incombente hanno spinto l’uomo oltre la realtà.
    La frenesia del vivere ha accompagnato l’andare non più a dimensione d’uomo. Le sfide quotidiane non hanno lasciato la goduria delle piccole cose, hanno fatto perdere il profumo dei libri, dei giornali e dello scrivere cartoline per le occasioni importanti. Le foto sono divenute solo virtuali. Si stampa tutto su fili invisibili e nessuno cerca la carta che lasciava il contatto alle mani e il tempo di meditare sulle parole e sul ricercare. La pazienza accompagnava il minuzioso lavoro. Oggi la fretta non lascia più la dimensione del pensare intimo, del riflettere sulle cose autentiche che danno senso alla vita.
    Ti meraviglierai, ma vorrei che tu recuperassi la dimensione umana della vita, della tua vita e che vivessi appieno e con curiosità e voglia di fare i tuoi giorni per lasciare tracce positive e di esempio.
    Recupera, caro, anche il mio tempo fatto di piccole cose, sentimenti profondi, esempi concreti. E custodisci tutto nelle pieghe del cuore. Il cuore che tante volte, sopraffatto dalla superficialità, perde alcuni suoi pezzi e non si emoziona.
    Conserva questo mio scritto. Ogni tanto rileggi le mie parole e trova sempre il coraggio di vivere e apprezzare la vita e i suoi valori più profondi.
    Lascia tracce positive di te e dona sempre semi di bene. Ferma la violenza, l’odio, le divisioni. Guarda con sguardo attento il mondo, perché ogni diversità racchiude valori. Prendi il bello e il brutto…prendi tutto dalla vita. Difendi giustizia, verità e diritti.
    Anche nel 2050 ti arrivano parole importanti per onorare la vita che sempre più difficile giunge e sforzo sempre più intenso richiede. È il mio umile testamento, intessuto di desideri semplici e intimi. E per te sogno una vita semplicemente autentica, vera.
    Il mio dire sia occasione di sguardo indietro nel tempo per tracciare un futuro migliore. La storia ha sempre i suoi corsi e ricorsi e nella vita bisogna cambiare le priorità per renderla migliore. La mia anima sia per te fonte di vivere sereno e la mia immagine ti accompagni sempre.
    Non ho voluto scrivere per te una storia fantastica dal futuro, ma ho voluto farti un racconto della vita … sfiorata da qualche nota armoniosa su carta ingiallita e su pelle vissuta e fornirti qualche consiglio.
    Con amore profondo al mio io sempre autentico.
    Maddalena Corigliano

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  2. Anno Domini 2050
    Carissimo,
    oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scriverti questa lettera con la speranza di riuscire a trasmetterti qualche riflessione importante. Non so se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già stai percorrendo.
    Queste mie poche parole scritte ti giungono in un momento cruciale, mentre si stanno verificando cambiamenti che rimpiangerai. La tecnologia supererà ogni limite, la natura pretenderà di essere risarcita e l’umanità sarà costretta a fare i conti con le proprie scelte.
    Parlate di colonie umane su Marte e allora non ti sorprenderà sapere che non solo ne sono sorte tante, ma nel frattempo gli esperimenti hanno consentito una nuova modalità di esistenza su altri pianeti e io ti scrivo, ebbene sì, da una stazione permutabile di Saturno.
    Assisterai alla trasformazione della terra e tutto accadrà sotto l’indifferenza di molti; i confini fra reale e virtuale si assottiglieranno... Vorrei metterti in guardia da tante altre cose, ma se lo facessi non sarei qua a scriverti la presente lettera. Questo da cui provengo è il futuro voluto anche da te, ma posso ancora darti qualche consiglio per arrivare fin qui almeno preparato: non dimenticare che non è la tecnologia né le nuove scoperte a rendere umano l’essere umano, ma il valore che diamo alle relazioni, la capacità di riconoscere dietro gli occhi di ogni persona un’anima. È lei a resistere a tutte leggi del tempo e dello spazio. Non dimenticarlo mai.

    Con affetto,

    Un amico

    (Sono Marina - Il Taccuino dello Scrittore)


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  3. Ho scritto un possibile incipit, senza farne una ministoria, per mancanza di tempo (e anche di qualche buona idea)

    (Sempre Marina! 😉)

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  4. Anno Domini 2050
    Carissimo,
    oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scriverti questa lettera con la speranza di riuscire a trasmetterti qualche riflessione importante. Non so se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già stai percorrendo.
    Caro Marco,spero davvero non ti sorprenda questa lettera.Tu forse non ricordi ma te lo avevo promesso,tanto tempo fa.
    Era il febbraio del 2025,per i tuoi 18 anni ti scrissi per raccontarti qualche mia preoccupazione,ma principalmente per augurarti un'ottima scelta per il tuo percorso scolastico,decisioni importanti che spesso segnano per la vita.Quando ci incontrammo,in estate,mi hai ringraziata,abbiamo chiacchierato e mi hai detto che avevi scelto medicina per poi fare ricerca.Avevo apprezzato e conoscendoti immaginavo ottimi risultati.A distanza di 25 anni so che avevo ragione.Ti avevo promesso allora,di scriverti ancora per il tuo compleanno del 2050,se ci fossi arrivata.
    Ed eccocci,ci siamo,ci sono, per gli auguri per i tuoi ancora giovanio anni e per i tanti buoni risultati che stai ottemendo,assieme al tuo team,con la ricerca. Allora ero molto preoccupata,le cose non andavano per niente bene,attraversavamo una fase di turbolenze politiche ,due guerre alle porte di casa ,anche se le guerre ci sono sempre,da qualche parte,ma queste si stavano dimostrando catastrofiche,viste da vicino e ,grazie,o per colpa?
    della tecnologia ,vissute in tempo reale.
    Con gli anni qualcosa è cambiata in meglio,ed anche le crisi socio economiche possono diventare a volte delle risorse.Così ci siamo abituati a vedere il mondo con orizzonti più ampi,allargando i confini oltre i muri di casa,abbiamo imparato che molto del nostro inutile superfluo diventa un peso per altri e ci siamo equipaggiati per riconoscere le vere necessità,che poi non è male,anzi.E' una riscoperta dell' essenziale che non è pauperismo ma razionalità.
    Certo siamo appena agli inizi di questo nuovo percorso,con equilibri ancora precari e traballanti,ma con una maggiore coscienza che questa è la strada giusta.Una lezione l'avete data voi,giovani impegnati a migliorare questo mondo,contraddicendo idee spesso sbagliate,sulla vostra assenza di veri interessi.Forse quello di non darvi fiducia era era un modo,per noi adulti, di giustificare tanti nostri errori di impostazione.
    Non so se riusciremo ad incontrarci ancora,tu troppo lontano e troppo impegnato con il tuo prezioso lavoro,io troppo avanti con gli anni,che continuo a considerare un dono prezioso.
    Io non faccio ormai più progetti se non limitati al volgere di qualche giorno,ma non rinuncio alla speranza che un mondo diverso,un modo diverso di vivere in questo grande condominio che è il nostro bel Paese siano possibili.Ho fiducia che sarete voi,con le vostre potenzialità,il vostro entusiasmo,la vostra fede nella ricerca e,perchè no,nell'aiuto che la moderna tecnologia vi può dare ,a salvare questo nostro mondo che abitiamo in ...comodato d'uso e che è l'unico possibile .
    Posso dire di avere avuto ,almeno fino ad oggi ,una vita non esaltante ma ricca,di affetti di esperienze, di conoscenza.
    Ho conosciuto la guerra,quello che è venuto dopo ,con la ricostruzione sociale e morale prima ancora che economica,ho vissuto l'emigrazione,la povertà, il benessere .anni bui di lotte armate, di stragi ,di divisioni,ma anche momenti esaltanti di conquiste di riscatto,di libertà,ho fatto sicuramente errori,ma da ogni evento ,da ogni esperienza ho cercato di trarre il meglio,di farne tesoro.
    Spero che tu legga questa mia lettera,con calma,e che le parole non ti suonino antiche,ho solo queste da lasciarti e tutto l'amore che ho sempre avuto per tutti voi nipoti,e per te in particolare,il più giovane della nidiata.
    E non dolertene quando non ci sarò più. Il mio viaggio aveva un biglietto di sola andata e sta per concludersi.Ma è stato un bel viaggio,davvero!

    Questo il mio contributo.Grazie.

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  5. Eccomi da te Giuseppe, cogliendo l'opportunità. Un abbraccio

    "Anno Domini 2050
    Carissimo,oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scriverti questa lettera con la speranza di riuscire a trasmetterti qualche riflessione importante. Non so se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già stai percorrendo.
    Ti scrivo grazie ad un miracolo tecnologico che concede un affaccio sul passato di pochi minuti. Non saprai chi sono, non sarò verificabile, ne saprò a chi sto scrivendo, viene assicurata solo la casuale, validità dell’indirizzo destinatario.
    Ti immagino con progetti, sogni, aspettative. Che il mondo deviasse così repentinamente non era proprio in nessun scenario. Vorrei che chiunque tu sia giungessi qui con occhi diversi, prospettive differenti, amico mio; la lucidità necessaria affinché ogni lusinga ti appaia senza ipocrisia, ogni pianificazione ambiziosa riveli da subito le precarietà, i possibili bastoni tra le ruote.
    Credilo di poter cambiare il mondo, ognuno ne ha le carte in regola, se vacillerai un solo istante, lui cambierà te, come ha fatto con me, lasciandomi inerme.
    Malgrado ciò che creiamo, c’è un’esistenza che chiede di continuo il conto, cui non bastano scuse, non basta il nostro faticoso arrampicarci, scavare solchi, deviare corsi di fiumi imponenti.
    Dobbiamo rimanere a ghermire l’orlo di vita offerto in pasto ogni giorno.
    Tienilo in pugno il presente, non farti irretire, arriva fino a me senza il rammarico e l’urgenza di dover avvertire te, a tua volta, qualcuno indietro in procinto di affrontare il percorso. Buon viaggio!"

    Franco Battaglia

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  6. LA ROTTA, LA RETTA VIA
    Anno Domini 2050
    Carissimo,
    oggi, mentre il mondo intorno a me sembra aver preso una forma che neanche avrei immaginato venticinque anni fa, mi trovo a scriverti questa lettera con la speranza di riuscire a trasmetterti qualche riflessione importante. Non so se sarai sorpreso di ricevere una missiva dal futuro, ma ti assicuro che ogni parola che sto scrivendo è la traccia di un cammino che, in qualche modo, già stai percorrendo. Ti chiedo scusa se solo ora rispondo alla tua lettera.
    La trovai seguendo le indicazioni che tu mi hai lasciato nel tuo…NOSTRO, “diario dei ricordi perduti” – avevi scritto… Segui il ricordo di dove riposa la nostra dolcissima Paquita. Ho avuto qualche problema a recuperarla, non essendo più ben voluto in quella casa, una domenica mattina poco dopo l’alba attesi che nessuno fosse presente per avvicinarmi e scavare vicino a quell’albero, mentre una lacrima rigava il mio viso pensando alla piccola e alla sua triste fine.
    Sei stato la mia coscienza e la mia memoria storica per tutta la vita, dal 2029, anno in cui ho trovato la tua lettera, ho ricordato grazie a questa stessa lettera, molto di quanto la mia mente aveva dimenticato. La vita ci ha messo a dura prova….i colpevoli non sapevo individuarli, ma tu mi hai ricordato che accanto a quella immensa tristezza, ci sono tante esperienze felici, da ricordare, SEMPRE, e custodire gelosamente. GRAZIE.
    Ho tenuto duro, ho messo insieme i cocci della nostra esistenza, mi sono rimesso in gioco completamente, come una voce sempre viva dentro di me TU MI HAI GUIDATO, io mi sono guidato.
    Ahahah se ci leggesse qualcuno ora ci prenderebbe per matti!
    Molto più semplice è stato il modo con cui io ti ho fatto pervenire questa lettera. Sai, nel 2040 hanno commercializzato il “bottle time”, il mezzo per recapitare piccoli oggetti in un punto preciso del passato in un dato momento, c’è voluto del tempo per ottimizzare questo sistema ed oggi, nel 2050 è una tecnologia alla portata di tutti.
    Ti scrivo perché rimanga in cuor tuo la conferma che quanto hai chiesto a te stesso, si è realizzato. Sono quello che speravi io, tu, noi diventassimo. La vita è un fiume che scorre via, se ti fai travolgere, è finita. Devi saperlo navigare, sfruttandone la forza, la spinta, seguendo la rotta.
    Troverai altre mie lettere, sfrutterò ancora il “bottle time”, e ho capito perché tu non mi hai più scritto: eri, ero sicuro che avrei capito, che sarei diventato un ottimo….marinaio.
    GRAZIE ….. me, tua e mia…buona vita.

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