E quando apparirai sul confine rosso dell'orizzonte beneamata agognata immagine non sciogliere i tuoi contorni nei colori dei tramonti.

lunedì 11 luglio 2016

Il viandante e il divoratore di falene. Recensione di Rebecca Tricolore

Ho sempre ammirato chi, compone poesie .

L'arte di saper scrivere, al giorno d'oggi, non solo è sottovalutata, ma spesso viene ignorata da ciò che sono i mass-media, che oramai influiscono su ogni comportamento umano.

Invece , penso che la poesia sia qualcosa di magico. Qualcosa che purtroppo, non è per tutti.

Detto sinceramente, non tutti saremmo in grado di comporne una, o semplicemente di comprenderla.

Giuseppe Marino invece, con le sue poesie, nella mia più modesta opinione, ha colto ciò che sono le caratteristiche che appartengono ad ogni essere umano.

Perché scrivere,per quanto mi riguarda, è immedesimarsi in ogni persona, è trascrivere i sentimenti, le gioie, le paure che sono in ognuno di noi.

La poesia è tale , proprio quando leggendo alcuni versi, noi possiamo riconoscerci, trovare conforto e pensare “forse non sono da solo” oppure ''non sono il solo''. Questo infatti, rappresenta l'universalità della poesia che diventa così facendo un modo per sentirsi a casa, un modo per sentirsi uguale agli altri,anche provenendo da un posto lontano ,oppure parlando una lingua diversa.

Le poesie di Giuseppe, che mi descrive come “un'amica speciale”, mi hanno colpita molto e alcune volte anche emozionata, poiché con parole alle volte semplici, alle volte complesse e astratte hanno toccato con mano,punti fondamentali che sono in ognuno di noi.

Punti come l'amore, l'amore alcune volte tormentato, la ricerca di sé stessi e della libertà, il desiderio innato di essere ricordati, di essere infinito che possiamo trovare nei recessi della mente di ognuno di noi, perchè spesso non siamo pronti a lasciare la terra , quasi come se fossimo programmati per la vita eterna.

Nelle sue poesie , troviamo anche la ricerca della pace e serenità interiore che si esterna con il bisogno di ascoltare della musica, o semplicemente nello ammirare un tramonto.

La meraviglia, lo stupore che tutti proviamo nel vedere qualcosa di nuovo o inaspettato, o semplicemente nell'osservare ciò che c'è di bello nella natura.

Ho trovato infine, in alcuni versi una grande riconoscenza, ammirazione e fede in Dio.

Una fede che prende vita in molte liriche. È proprio un bisogno dell'essere umano nel credere in qualcosa di più grande, che ogni giorno ci dia la speranza di non tormentarci, di andare avanti.

Giuseppe , parla del Signore in modo naturale, spontaneo , spesso aggiunto a immagini della natura, forse o quasi sicuramente in modo rappresentativo.

Insomma, anche se Giuseppe Marino, non fa il poeta di mestiere, posso , semplicemente dire che è riuscito benissimo in questa sua “improvvisazione”.

Personalmente, ho sempre amato le poesie, perché mi avvicinano all'essere umano in modo semplice e naturale ed egli è riuscito davvero a cogliere i punti salienti che risiedono o che a volte si nascondono in ogni essere umano.

La lettura di queste poesie ci porta ad una migliore conoscenza delle caratteristiche umane, quindi verso ogni sentimento , verso una storia vissuta o verso un momento accaduto durante la propria esistenza; ci farà rivivere emozioni, e pensare a quel magnifico tramonto di tanto tempo fa, mentre eravamo in viaggio per quella destinazione lontana.

A Giuseppe, quindi, va un vero ringraziamento speciale perché ha colto la vera essenza della poesia!

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